Il nostro Ordine è stato rappresentato in questa importante occasione romana dal consigliere segretario ing. Nicola Rochira, delegato alla commissione ICT.
Nella sede del Consiglio Nazionale degli Ingegneri si è tenuta, infatti, lo scorso 11 novembre, l’assemblea del Comitato Italiano Ingegneri dell’Informazione, costituitosi nell’ambito del CNI. Introducendo i lavori, il segretario CNI, ing. Valsecch,i ha ribadito l’assoluta attenzione che il Consiglio riserverà al settore dell’informazione che rappresenta, numeri alla mano riguardanti laureati e domanda del mercato, il futuro dell’organizzazione ordinistica. Il consigliere CNI delegato, ing.Orvieto, a sua volta ha elencato i punti sui quali sarà focalizzata l’azione del comitato:
– Supporto alla P.A. per l’attuazione dell’Agenda Digitale
– Attenzione agli aspetti di cyber security
– Valorizzazione del ruolo degli ingegneri dell’informazione, ad esempio nei panni di CPO (Data Protection Officer) nell’ambito della nuova normativa europea GDPR (General Data Protection Regulation).
– Industria 4.0.
“Si è inoltre discusso – ci spiega il segretario del nostro Ordine provinciale, Nicola Rochira – del rapporto tra la formazione universitaria specifica e l’attività professionale, con l’obiettivo di rendere più attraente l’attivita professionale regolamentata per i giovani”.
Di particolare intensità la discussione che si è tenuta, a Roma, sui bandi per le attività professionali nel settore ICT (Information & Communication Technology) sulle competenze e sull’introduzione (e quindi sul rispetto della normativa esistente) di attività professionali obbligatorie nel codice degli appalti: riconoscimento di profili professionali (con discussione di quanto già normato da UNINFO), limiti o aree di applicazione di obblighi di progettazione, certificazione di competenze i principali temi di questa discussione.
“Tanto lavoro è stato fatto. E tanto ce n’è ancora da fare sui temi Industria 4.0 – aggiunge Rochira a bilancio della discussione romana – infine, grazie all’impegno profuso, com’è stato ricordato in assemblea, abbiamo ottenuto l’obbligatorietà delle perizie giurate per investimenti superiori a 500.000 euro. Ma viene consigliato di avvalersi di noi anche per gli importi inferiori e sin dalla fase progettuale. Su questi temi, nel tempo, sarà maggiore la richiesta di professionisti capaci. Formarne un numero congruo rappresenterà la sfida per il Comitato nell’imminente futuro” chiude Rochira.