CNR: recupero energetico da acque di scarico

Data:
29 Giugno 2009

"L’accresciuta sensibilità ambientale sta facendo maturare, anche se lentamente, la convinzione che sia necessario un nuovo approccio al disinquinamento delle acque di scarico. L’esigenza, sempre più avvertita, è quella di una tecnologia sostenibile che sarà volta al recupero energetico e al recupero di materie prime, in particolare i nutrienti".
Lo ha affermato Roberto Ramadori, ricercatore dell’Istituto di Ricerca sulle Acque del Cnr, a Hydrica, il Salone internazionale delle tecnologie per l’acqua, in corso alla Fiera di Padova fino al 25 giugno.
Gli scarichi urbani e industriali sono fonti di inquinanti per le acque superficiali e, secondo uno studio del Cnr, in grado di alterare alcune funzioni vitali dei vertebrati. Nei pesci l’esposizione alle acque di scarico compromette le potenzialità riproduttive.
La problematica dello smaltimento dei fanghi prodotti dai processi di depurazione delle acque è un tema sempre più rilevante. "Dopo il 30 giugno – ha spiegato Giuseppe Mininni dell’Irsa-Cnr – non dovrebbe essere più consentito lo smaltimento in discarica dei fanghi, con conseguenze facilmente immaginabili per i gestori degli impianti di depurazione i cui fanghi non possono essere destinati all’uso agricolo diretto o tramite compostaggio. Sono perciò richiesti interventi immediati sugli impianti con l’obiettivo di minimizzare la produzione dei fanghi, il cui smaltimento potrebbe altrimenti diventare così impegnativo da risultare praticamente impossibile".
Nel nostro paese si producono annualmente 10 milioni di tonnellate di fanghi che provengono dagli impianti di depurazione delle acque reflue, ma se prima questi venivano usati in agricoltura, ora norme sempre più restrittive ne ostacolano il riutilizzo.
C’è da aggiungere che lo smaltimento in discarica dei fanghi è attualmente consentito solo dopo accurati trattamenti che comportano notevoli costi. E’ quindi necessario sviluppare processi che consentano una gestione corretta ed economicamente sostenibile dei fanghi prodotti e una riduzione della loro produzione.
Fonte: AGI

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