È l’intervento del presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, sul quotidiano Italia Oggi. "Mi preme però puntualizzare meglio alcuni aspetti che hanno caratterizzato la dialettica Governo-Regioni e che meritano di essere approfonditi.
Dopo il terremoto a L’Aquila si è detto che era giunto il momento di voltare pagina rispetto alla speculazione edilizia e si è in più sedi insistito sul rispetto delle norme antisismiche. Tutti concordi. Poi, però, quelle esigenze andavano mitigandosi, confuse da una certa retorica e da annunci estemporanei". Per Errani "ci aspetta invece un lavoro non facile: dobbiamo ripensare le nostre città in termini di vivibilità, sicurezza e qualità urbana. L’obiettivo non è irraggiungibile: si può fare se siamo coerenti e facciamo scelte coraggiose e impegnative.
Con questa consapevolezza le Regioni sono intervenute in positivo sul Piano Casa – cambiando nel profondo l’impostazione iniziale del provvedimento – concepito “in deroga” alla legislazione nazionale e regionale. E ora contribuiranno con le loro leggi a realizzarlo. Adesso stiamo lavorando per un testo condiviso di “provvedimenti per la semplificazione” legati a quel piano". "Governo e Regioni sono oggi però di fronte ad un bivio.
Da un lato – prosegue ancora Errani – una strada che modifica e migliora qualcosa ma lascia inalterato il quadro della “disattenzione edilizia” che caratterizza tante parti d’Italia.
Dall’altro un percorso più ambizioso per promuovere la cultura della prevenzione antisismica, in un paese dal delicato equilibrio territoriale. Penso sia una occasione da cogliere. Prima di tutto dando vita ad un Piano pubblico per adeguare scuole, ospedali, edifici pubblici. Poi promuovendo sgravi fiscali (le Regioni hanno proposto il 55%) per tutti quei privati che intervengono sulla propria abitazione in chiave antisismica, magari partendo dalle zone ad alto rischio. Rispondendo così in parte anche alla crisi economica, favorendo l’occupazione e l’edilizia.
Insomma, dobbiamo partire adesso per non fermarci più. Non possiamo attendere il prossimo dramma, ma dobbiamo promuovere oggi la prevenzione. Dalle Regioni viene dunque uno stimolo positivo: nessun blocco e nessun no".
Dopo il terremoto a L’Aquila si è detto che era giunto il momento di voltare pagina rispetto alla speculazione edilizia e si è in più sedi insistito sul rispetto delle norme antisismiche. Tutti concordi. Poi, però, quelle esigenze andavano mitigandosi, confuse da una certa retorica e da annunci estemporanei". Per Errani "ci aspetta invece un lavoro non facile: dobbiamo ripensare le nostre città in termini di vivibilità, sicurezza e qualità urbana. L’obiettivo non è irraggiungibile: si può fare se siamo coerenti e facciamo scelte coraggiose e impegnative.
Con questa consapevolezza le Regioni sono intervenute in positivo sul Piano Casa – cambiando nel profondo l’impostazione iniziale del provvedimento – concepito “in deroga” alla legislazione nazionale e regionale. E ora contribuiranno con le loro leggi a realizzarlo. Adesso stiamo lavorando per un testo condiviso di “provvedimenti per la semplificazione” legati a quel piano". "Governo e Regioni sono oggi però di fronte ad un bivio.
Da un lato – prosegue ancora Errani – una strada che modifica e migliora qualcosa ma lascia inalterato il quadro della “disattenzione edilizia” che caratterizza tante parti d’Italia.
Dall’altro un percorso più ambizioso per promuovere la cultura della prevenzione antisismica, in un paese dal delicato equilibrio territoriale. Penso sia una occasione da cogliere. Prima di tutto dando vita ad un Piano pubblico per adeguare scuole, ospedali, edifici pubblici. Poi promuovendo sgravi fiscali (le Regioni hanno proposto il 55%) per tutti quei privati che intervengono sulla propria abitazione in chiave antisismica, magari partendo dalle zone ad alto rischio. Rispondendo così in parte anche alla crisi economica, favorendo l’occupazione e l’edilizia.
Insomma, dobbiamo partire adesso per non fermarci più. Non possiamo attendere il prossimo dramma, ma dobbiamo promuovere oggi la prevenzione. Dalle Regioni viene dunque uno stimolo positivo: nessun blocco e nessun no".
Fonte: AGI