Lo afferma il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
“Quel decreto, invadendo palesemente competenze regionali, presenta aspetti evidenti di incostituzionalità. Ma soprattutto profila risposte elusive e inefficaci dal versante di chi soffre l’emergenza abitativa, e viceversa sembra predisporsi ad aprire nuove e inquietanti prospettive a quanti hanno già abituato il nostro Paese agli sconci della cementificazione selvaggia e dell’aggressione al paesaggio” aggiunge Vendola.
“La disponibilità delle Regioni a contribuire in prima persona al cimento delle politiche anti-recessive non è in discussione: ed è disponibilità a verificare tutto quanto può portare semplificazione e velocizzazione nei procedimenti amministrativi, nonché ad approfondire il tema dei benefici e delle premialità in caso di integrale demolizione e ricostruzione di edifici vetusti” conclude Vendola. “Ma il decreto non accetta suggerimenti, non smaltisce dubbi e sospetti, nello stile capovolge pesantemente il tanto strombazzato federalismo e nei contenuti rischia di far precipitare l’Italia in una nuova stagione di stupri ecologici e di devastazione urbana. Per queste ragioni è utile rinunciare alla forzatura del decreto ed evitare un conflitto istituzionale senza precedenti”.