Cologno Monzese è una realtà di trasformazioni avvenute grazie anche ai
fenomeni migratori che l’hanno portata ad una frammentazione dei suoi
insediamenti residenziali e produttivi. La consapevolezza di tale
frammentazione del tessuto urbano è stata uno stimolo che ha
accompagnato tutto il progetto con il quale ci si è fatti carico di
dare un aspetto unitario ad una parte della città di Cologno.
fenomeni migratori che l’hanno portata ad una frammentazione dei suoi
insediamenti residenziali e produttivi. La consapevolezza di tale
frammentazione del tessuto urbano è stata uno stimolo che ha
accompagnato tutto il progetto con il quale ci si è fatti carico di
dare un aspetto unitario ad una parte della città di Cologno.
Partendo da queste considerazioni, l’intervento ha quindi cercato di
leggere con occhi nuovi l’assetto della città, le trasformazioni
avvenute negli ultimi anni, e di conseguenza ci si è posto
l’interrogativo su quale ruolo possono svolgere, per il processo di
riqualificazione urbana, quelle aree dismesse o in corso di
dismissione, soggette a degrado o ad assenza di funzioni e quale
strategia di riutilizzo mettere in campo.
leggere con occhi nuovi l’assetto della città, le trasformazioni
avvenute negli ultimi anni, e di conseguenza ci si è posto
l’interrogativo su quale ruolo possono svolgere, per il processo di
riqualificazione urbana, quelle aree dismesse o in corso di
dismissione, soggette a degrado o ad assenza di funzioni e quale
strategia di riutilizzo mettere in campo.
Con il PII 32 ci si propone di intervenire, oltre che sugli aspetti che
rendono efficiente l’impianto urbano delle zone interessate, anche a
quelli per rinnovare ed integrare i servizi, per connettere parti della
città, mediando specifiche esigenze all’interno di realtà già
consolidate, privilegiando gli spazi esistenti e mettendoli a sistema
in un modo più omogeneo grazie anche alla previsione di progetto che il
PII propone e che prevede infrastrutture nuove.
rendono efficiente l’impianto urbano delle zone interessate, anche a
quelli per rinnovare ed integrare i servizi, per connettere parti della
città, mediando specifiche esigenze all’interno di realtà già
consolidate, privilegiando gli spazi esistenti e mettendoli a sistema
in un modo più omogeneo grazie anche alla previsione di progetto che il
PII propone e che prevede infrastrutture nuove.
Dall’altra parte si è
operato ponendo attenzione alle condizioni che consentono di migliorare
il tema dell’abitare in un luogo di qualità, privilegiando anche le
risorse date dal verde, che in questo specifico contesto vanno ad
essere aumentate, prediligendo anche la loro fruibilità all’intera
collettività, integrandole e rendendole più omogenee con la città.
operato ponendo attenzione alle condizioni che consentono di migliorare
il tema dell’abitare in un luogo di qualità, privilegiando anche le
risorse date dal verde, che in questo specifico contesto vanno ad
essere aumentate, prediligendo anche la loro fruibilità all’intera
collettività, integrandole e rendendole più omogenee con la città.
Per quanto attiene l’area industriale dell’ex CIS 8 il tema delle
attività produttive è stato nodale per gli indirizzi di sviluppo urbano
di questa città e non solo.
L’attività produttiva dismessa che costituisce l’ex stabilimento di
legatoria della Torriani, non costituisce una perdita insediativa di
ambiti manifatturieri perché è contestuale alla riconversione dello
stabilimento la costituzione di un nuovo comparto produttivo in via
Perugino nelle vicinanze di viale Spagna, dove sono presenti le
attività produttive più diverse in una realtà urbanistica precisamente
destinata.
Non viene quindi mortificata la destinazione occupazionale della città
ma potenziata stante la maggiore disponibilità di unità produttive che
il progetto recepisce recuperando spazi privati oggi inutilizzati ad
una funzione lavorativa prevista con i criteri più adeguati e opportuni
per la qualità degli ambienti di lavoro, delle tecnologie più avanzate
con l’attenzione agli aspetti energetici ed ambientali e di alta
qualità tecnologica. Nell’ambito dell’intervento è sviluppato il
linguaggio, già di fatto esistente nella zona, degli edifici di
maggiore altezza, proseguendo e integrando sequenze residenziali nelle
adiacenze con i tredici piani fuori terra.
attività produttive è stato nodale per gli indirizzi di sviluppo urbano
di questa città e non solo.
L’attività produttiva dismessa che costituisce l’ex stabilimento di
legatoria della Torriani, non costituisce una perdita insediativa di
ambiti manifatturieri perché è contestuale alla riconversione dello
stabilimento la costituzione di un nuovo comparto produttivo in via
Perugino nelle vicinanze di viale Spagna, dove sono presenti le
attività produttive più diverse in una realtà urbanistica precisamente
destinata.
Non viene quindi mortificata la destinazione occupazionale della città
ma potenziata stante la maggiore disponibilità di unità produttive che
il progetto recepisce recuperando spazi privati oggi inutilizzati ad
una funzione lavorativa prevista con i criteri più adeguati e opportuni
per la qualità degli ambienti di lavoro, delle tecnologie più avanzate
con l’attenzione agli aspetti energetici ed ambientali e di alta
qualità tecnologica. Nell’ambito dell’intervento è sviluppato il
linguaggio, già di fatto esistente nella zona, degli edifici di
maggiore altezza, proseguendo e integrando sequenze residenziali nelle
adiacenze con i tredici piani fuori terra.
L’edificio di maggiore altezza previsto in progetto si eleva di
quindici piani e si riferisce unicamente alla “torre” centrale prevista
in prossimità della nuova piazza, tipologia costruttiva che diventa
l’icona dell’intero progetto.
Il tema del verde e degli spazi pubblici rappresenta un tema
determinante nell’ispirazione del progetto quale componente
fondamentale, in particolare nel raggiungimento del primo obiettivo
strategico della riconnessione.
quindici piani e si riferisce unicamente alla “torre” centrale prevista
in prossimità della nuova piazza, tipologia costruttiva che diventa
l’icona dell’intero progetto.
Il tema del verde e degli spazi pubblici rappresenta un tema
determinante nell’ispirazione del progetto quale componente
fondamentale, in particolare nel raggiungimento del primo obiettivo
strategico della riconnessione.
Viene qui proposta una sorta di
“agorà”, uno spazio pubblico dove il verde fa da padrone col
mantenimento delle alberature esistenti, con la formazione della
“collinetta verde”e della sede nuova per uffici comunali che oggi
diversamente dislocati sul territorio, finalmente si accorperanno in
un’unica sede.
Il fronte del nuovo skyline, verso i confini, è pensato in connessione
verso nord, con la scuola e la residenza, prevedendo consistenti
distacchi dei fronti architettonici, mentre per il lato opposto, sulla
via Quattro Strade, è fatto spazio ad una nuova realtà urbana con la
cessione ad uso pubblico di metà della superficie fondiaria oggi
inaccessibile.
“agorà”, uno spazio pubblico dove il verde fa da padrone col
mantenimento delle alberature esistenti, con la formazione della
“collinetta verde”e della sede nuova per uffici comunali che oggi
diversamente dislocati sul territorio, finalmente si accorperanno in
un’unica sede.
Il fronte del nuovo skyline, verso i confini, è pensato in connessione
verso nord, con la scuola e la residenza, prevedendo consistenti
distacchi dei fronti architettonici, mentre per il lato opposto, sulla
via Quattro Strade, è fatto spazio ad una nuova realtà urbana con la
cessione ad uso pubblico di metà della superficie fondiaria oggi
inaccessibile.
Anche la torre si articola con una sequenza di forme che
differiscono elevandosi piano per piano dando spazio ad alloggi sempre
diversi, con orientamenti che “ruotano” inseguendo il movimento del
sole nell’arco della giornata.
La Torre, che si definisce “Casa pluralista” si caratterizza anche per
la diversità stilistica dei singoli piani che scaturisce dalla
possibilità che viene data ai singoli residenti di “progettare” la
propria residenza in termini di rivestimenti esterni, forme e tipologie
delle finestrature e caratteristiche rispondenti alle proprie esigenze
e gusti.
Ne deriva una struttura che può essere assimilata ad una scultura, un
grande totem di colori, forme, particolari e caratteristiche variegati
e disegnata come un abito sulle singole esigenze e gusti di chi ci
abiterà. È riservata altresì particolare attenzione ai concetti ormai
inderogabili di risparmio energetico, ai principi qui assunti di
bioarchitettura e favorendo il verde anche privato nelle singole
abitazioni.
differiscono elevandosi piano per piano dando spazio ad alloggi sempre
diversi, con orientamenti che “ruotano” inseguendo il movimento del
sole nell’arco della giornata.
La Torre, che si definisce “Casa pluralista” si caratterizza anche per
la diversità stilistica dei singoli piani che scaturisce dalla
possibilità che viene data ai singoli residenti di “progettare” la
propria residenza in termini di rivestimenti esterni, forme e tipologie
delle finestrature e caratteristiche rispondenti alle proprie esigenze
e gusti.
Ne deriva una struttura che può essere assimilata ad una scultura, un
grande totem di colori, forme, particolari e caratteristiche variegati
e disegnata come un abito sulle singole esigenze e gusti di chi ci
abiterà. È riservata altresì particolare attenzione ai concetti ormai
inderogabili di risparmio energetico, ai principi qui assunti di
bioarchitettura e favorendo il verde anche privato nelle singole
abitazioni.
LA STRATEGIA ENERGETICA
I criteri generali di progetto sono stati sviluppati in funzione di una
strategia energetica che si concretizza attraverso la riduzione del
fabbisogno energetico,riduzione delle emissioni inquinanti e
dell’impatto ambientale, uso efficiente delle risorse locali,
flessibilità negli approvvigionamenti energetici, utilizzo di macchine
ad elevata efficienza,integrazione dei sistemi ad energia
rinnovabile,sicurezza e funzionalità degli impianti di produzione e
distribuzione dell’energia.
Gli edifici sono a basso fabbisogno energetico con isolamenti quindi
termici maggiorati, serramenti ad elevate prestazioni termiche, sistemi
d ventilazione dotati di recuperatore di calore ad elevata efficienza,
recupero degli apporti gratuiti di irraggiamento, sistemi di protezione
dall’irraggiamento, ventilazione naturale, controllo automatico dei
livelli di illuminazione).
strategia energetica che si concretizza attraverso la riduzione del
fabbisogno energetico,riduzione delle emissioni inquinanti e
dell’impatto ambientale, uso efficiente delle risorse locali,
flessibilità negli approvvigionamenti energetici, utilizzo di macchine
ad elevata efficienza,integrazione dei sistemi ad energia
rinnovabile,sicurezza e funzionalità degli impianti di produzione e
distribuzione dell’energia.
Gli edifici sono a basso fabbisogno energetico con isolamenti quindi
termici maggiorati, serramenti ad elevate prestazioni termiche, sistemi
d ventilazione dotati di recuperatore di calore ad elevata efficienza,
recupero degli apporti gratuiti di irraggiamento, sistemi di protezione
dall’irraggiamento, ventilazione naturale, controllo automatico dei
livelli di illuminazione).
Sono previsti quindi edifici sia
residenziali che con destinazione terziario (La nuova sede comunale)
con dispersioni termiche ridotte rispetto ai limiti di legge (trasmittanze termiche unitarie inferiori al limiti di legge previsti e
con serramenti realizzati in modo da ottimizzare le rientrate gratuite
invernali e ridurre le rientrate estive).
Gli edifici sia residenziali sia con destinazione terziario –
commerciale sono dotati di sistemi di ventilazione con recuperatori di
calore ad elevato rendimento (80% circa).
residenziali che con destinazione terziario (La nuova sede comunale)
con dispersioni termiche ridotte rispetto ai limiti di legge (trasmittanze termiche unitarie inferiori al limiti di legge previsti e
con serramenti realizzati in modo da ottimizzare le rientrate gratuite
invernali e ridurre le rientrate estive).
Gli edifici sia residenziali sia con destinazione terziario –
commerciale sono dotati di sistemi di ventilazione con recuperatori di
calore ad elevato rendimento (80% circa).
Saranno utilizzati sistemi di
free-cooling per la climatizzazione, la distribuzione dei fluidi
termovettori (aria e acqua) sarà a portata variabile; per le utenze di
tipo terziario saranno previsti sistemi di controllo dei livelli di
illuminamento; gli edifici saranno dotati di sistemi di riscaldamento a
bassa temperatura (pannelli radianti, sistemi radianti/induttivi,
ventilconvettori).
Le caratteristiche fondamentali del sistema di produzione e
distribuzione dell’energia saranno centrali di produzione combinata di
energia elettrica e calore con utilizzazione del calore nel periodo
estivo per la produzione di acqua refrigerata per usi di
climatizzazione mediante gruppi frigoriferi ad assorbimento
(“trigenerazione”).
free-cooling per la climatizzazione, la distribuzione dei fluidi
termovettori (aria e acqua) sarà a portata variabile; per le utenze di
tipo terziario saranno previsti sistemi di controllo dei livelli di
illuminamento; gli edifici saranno dotati di sistemi di riscaldamento a
bassa temperatura (pannelli radianti, sistemi radianti/induttivi,
ventilconvettori).
Le caratteristiche fondamentali del sistema di produzione e
distribuzione dell’energia saranno centrali di produzione combinata di
energia elettrica e calore con utilizzazione del calore nel periodo
estivo per la produzione di acqua refrigerata per usi di
climatizzazione mediante gruppi frigoriferi ad assorbimento
(“trigenerazione”).
Il combustibile usato sarà sia metano sia biomasse; l’integrazione del calore prodotto dal sistema di cogenerazione con
pompe di calore alimentate dall’energia elettrica autoprodotta, con
utilizzo del calore dell’acqua di pozzo e del calore sottratto al
terreno tramite sonde geotermiche; recupero del calore di condensazione dei gruppi refrigeratori
dell’impianto di climatizzazione;
n utilizzo di rilevanti sistemi di accumulo del calore proveniente
dall’acqua di pozzo, dalle sonde geotermiche, dai condensatori delle
pompe di calore al fine di elevare la potenzialità della produzione di
calore da fonti rinnovabili e da recuperi termici senza l’utilizzo di
combustibili; smaltimento del calore di condensazione dei gruppi refrigeratori in
parte tramite acqua di falda e in parte tramite sonde geotermiche per
elevare il rendimento dei gruppi refrigeratori.
pompe di calore alimentate dall’energia elettrica autoprodotta, con
utilizzo del calore dell’acqua di pozzo e del calore sottratto al
terreno tramite sonde geotermiche; recupero del calore di condensazione dei gruppi refrigeratori
dell’impianto di climatizzazione;
n utilizzo di rilevanti sistemi di accumulo del calore proveniente
dall’acqua di pozzo, dalle sonde geotermiche, dai condensatori delle
pompe di calore al fine di elevare la potenzialità della produzione di
calore da fonti rinnovabili e da recuperi termici senza l’utilizzo di
combustibili; smaltimento del calore di condensazione dei gruppi refrigeratori in
parte tramite acqua di falda e in parte tramite sonde geotermiche per
elevare il rendimento dei gruppi refrigeratori.
L’uso dell’acqua di
falda e delle sonde geotermiche limiterà l’immissione del calore in
atmosfera evitando il fenomeno dell’isola di calore. I sistemi di
accumulo verranno utilizzati per aumentare la capacità di smaltimento
del calore.
E’ previsto altresì l’utilizzo di fonte alternative energetiche tramite
pannellature foto voltaiche in copertura delle pensiline pubbliche
presenti sulla piazza del nuovo Edificio Comunale per la produzione di
energia elettrica dello stesso e l’uso di questi sulle coperture delle
residenze oltre a pannelli solari per la produzione di acqua calda per
uso domestico che completano il quadro dell’efficienza e del risparmio
energetico di tutto l’intervento e contribuiscono alla riduzione del
carico elettrico dalla rete.
falda e delle sonde geotermiche limiterà l’immissione del calore in
atmosfera evitando il fenomeno dell’isola di calore. I sistemi di
accumulo verranno utilizzati per aumentare la capacità di smaltimento
del calore.
E’ previsto altresì l’utilizzo di fonte alternative energetiche tramite
pannellature foto voltaiche in copertura delle pensiline pubbliche
presenti sulla piazza del nuovo Edificio Comunale per la produzione di
energia elettrica dello stesso e l’uso di questi sulle coperture delle
residenze oltre a pannelli solari per la produzione di acqua calda per
uso domestico che completano il quadro dell’efficienza e del risparmio
energetico di tutto l’intervento e contribuiscono alla riduzione del
carico elettrico dalla rete.
dott. arch. Giancarlo Marzorati