Presso il Ministero dello Sviluppo economico (MSE), infatti, è
costituito un apposito Fondo con una dotazione di 50 milioni di euro
per ciascuno degli anni 2008 e 2009.
La legge, dopo aver stabilito i parametri socio-economici a cui devono
rispondere queste aree, attribuisce al CIPE, su proposta del Ministero,
la competenza ad stabilire criteri più particolareggiati per la
individuazione delle zone franche urbane e la distribuzione delle
risorse; ciò è stato fatto con la delibera n.5/2008.
Ad integrazione di ciò, il Ministero dello Sviluppo economico ha
individuato gli aspetti tecnici e procedurali cui hanno dovuto
attenersi i comuni, titolari dei compiti di elaborazione delle
proposte, e le regioni, che hanno raccolto e valutato le proposte, per
poi trasmetterle al MSE.
Sono state 11 le regioni a candidare i propri territori, 3 del
Centro-nord e 8 del Mezzogiorno. “Sono molto soddisfatto per questa
prima applicazione della norma”- ha detto il ministro Scajola –
“l’iniziativa sarà volano di sviluppo per piccole e piccolissime
imprese e consentirà ai territori in affanno di riqualificarsi”.
La procedura di ammissione al finanziamento, dopo l’istruttoria del
MSE, prevede l’autorizzazione della Commissione europea.
costituito un apposito Fondo con una dotazione di 50 milioni di euro
per ciascuno degli anni 2008 e 2009.
La legge, dopo aver stabilito i parametri socio-economici a cui devono
rispondere queste aree, attribuisce al CIPE, su proposta del Ministero,
la competenza ad stabilire criteri più particolareggiati per la
individuazione delle zone franche urbane e la distribuzione delle
risorse; ciò è stato fatto con la delibera n.5/2008.
Ad integrazione di ciò, il Ministero dello Sviluppo economico ha
individuato gli aspetti tecnici e procedurali cui hanno dovuto
attenersi i comuni, titolari dei compiti di elaborazione delle
proposte, e le regioni, che hanno raccolto e valutato le proposte, per
poi trasmetterle al MSE.
Sono state 11 le regioni a candidare i propri territori, 3 del
Centro-nord e 8 del Mezzogiorno. “Sono molto soddisfatto per questa
prima applicazione della norma”- ha detto il ministro Scajola –
“l’iniziativa sarà volano di sviluppo per piccole e piccolissime
imprese e consentirà ai territori in affanno di riqualificarsi”.
La procedura di ammissione al finanziamento, dopo l’istruttoria del
MSE, prevede l’autorizzazione della Commissione europea.
Fonte:
Ministero per lo sviluppo economico
Ministero per lo sviluppo economico
Redazione Internet – Maddalena Baldi (m.baldi@governo.it)