Nel comunicato, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 novembre
scorso, oltre a sottolineare la intrinseca fragilità idrogeologica del
nostro Paese, s’invitano le regioni, le province e i comuni ad attuare
con urgenza quanto prescritto dalla direttiva del 27 febbraio 2004
"Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del
sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio
idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile". Nella
comunicazione, viene evidenziata la crescente tendenza ad avere
precipitazioni intense e localizzate su porzioni relativamente modeste
del territorio nazionale. Tali situazioni meteorologiche critiche
richiedono, sempre di più, il dispiegarsi di una azione forte e diffusa
per l’organica gestione del rischio idrogeologico. La risposta più
tempestiva ed efficace a questi fenomeni si chiama "Sistema di
allertamento nazionale" e prevede la pronta attivazione di azioni
coordinate e sussidiarie. Secondo la Direttiva l’attività di
pianificazione di protezione civile deve prioritariamente essere
rivolta ai territori esposti a situazioni di rischio elevato e molto
elevato indicate dai Piani stralcio di bacino per l’assetto
idrogeologico (PAI), messi a punto dalle autorità di bacino. Inoltre,
laddove si riscontrano elementi di pericolosità idrogeologica è
necessario adottare un’adeguata e vigile azione di governo urbanistico
del territorio.
scorso, oltre a sottolineare la intrinseca fragilità idrogeologica del
nostro Paese, s’invitano le regioni, le province e i comuni ad attuare
con urgenza quanto prescritto dalla direttiva del 27 febbraio 2004
"Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del
sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio
idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile". Nella
comunicazione, viene evidenziata la crescente tendenza ad avere
precipitazioni intense e localizzate su porzioni relativamente modeste
del territorio nazionale. Tali situazioni meteorologiche critiche
richiedono, sempre di più, il dispiegarsi di una azione forte e diffusa
per l’organica gestione del rischio idrogeologico. La risposta più
tempestiva ed efficace a questi fenomeni si chiama "Sistema di
allertamento nazionale" e prevede la pronta attivazione di azioni
coordinate e sussidiarie. Secondo la Direttiva l’attività di
pianificazione di protezione civile deve prioritariamente essere
rivolta ai territori esposti a situazioni di rischio elevato e molto
elevato indicate dai Piani stralcio di bacino per l’assetto
idrogeologico (PAI), messi a punto dalle autorità di bacino. Inoltre,
laddove si riscontrano elementi di pericolosità idrogeologica è
necessario adottare un’adeguata e vigile azione di governo urbanistico
del territorio.