Eolico offshare in Italia: un emendamento blocca lo sviluppo

Data:
12 Febbraio 2009

La corretta esigenza di modificare il coefficiente moltiplicativo
previsto per l’eolico offshore, era già stata soddisfatta con un
emendamento presentato ed accolto dalla Camera dei Deputati il quale,
nel testo attualmente in discussione al Senato, all’Art. 25 comma 4 ha
elevato il valore del coefficiente moltiplicativo da 1,10 a 1,60.
Il nuovo emendamento proposto all’articolo 25 comma 4 dell’Atto Senato
1195 (Collegato alla Finanziaria 2009) renderebbe invece insostenibile
a livello sia economico che finanziario, e quindi non fattibili, tutti
i progetti eolici offshore già presentati o in fase di presentazione in
Italia; peraltro tale emendamento propone coefficienti diversi per
differenti tecnologie applicative di impianti offshore (in particolare
effettua una distinzione tra offshore a piattaforma fissa e offshore a
piattaforma galleggiante).
Forse non è a tutti noto che l’Atto Senato 1195 prevede già un
coefficiente pari a 1,60 per entrambe le suddette tecnologie
applicative; il nuovo emendamento presentato al Senato invece
prevedrebbe una differenziazione ed una riduzione dei coefficienti
moltiplicativi rispettivamente a 1,10 per i progetti su piattaforma
fissa ed a 1,50 per quelli a piattaforma galleggiante.
Concettualmente, inoltre, sembra poco sostenibile il ragionamento alla
base della modifica, in quanto si ritiene maggiormente corretto
lasciare liberamente al mercato l’applicazione delle tecnologie di
volta in volta più concorrenziali; si segnala peraltro che le
tecnologie attualmente disponibili e sperimentate sono quelle a
piattaforma fissa, le quali senza un coefficiente moltiplicativo di
1,60 non consentono di rendere i progetti né fattibili sotto il profilo
economico né bancabili sotto il profilo finanziario; le altre
tecnologie, comprese quelle a piattaforma galleggiante, sono ancora in
fase di studio e ricerca e dovrebbero eventualmente mirare a ridurre i
costi complessivi.
Per queste motivazioni chiediamo che l’emendamento sopra riportato sia
ritirato al fine di lasciare invariato a 1,60 il coefficiente
attualmente previsto nel testo per tutte le tecnologie eoliche
offshore. In seguito alla nostra nota precedente, riteniamo importante
evidenziare il fatto che le due applicazioni eoliche offshore fisso e
galleggiante non sono in concorrenza tra loro.
Infatti, la tecnologia tradizionale fissa, avendo dei limiti derivanti
dalle profondità dei fondali e dalle varie tipologie di terreno
riscontrate, può essere applicata in aree delle coste italiane
totalmente differenti da quelle adatte alla tecnologia galleggiante.
Il sistema galleggiante infatti può essere installato in fondali e in
aree diverse da quelle adatte al sistema tradizionale, avendo la sua
applicazione ideale in aree caratterizzate da fondali più profondi
(caratteristica della maggior parte delle coste italiane), elevando in
questo modo le possibilità di sviluppo dell’eolico offshore in Italia
ed integrandosi perfettamente con il sistema tradizionale senza entrare
in conflittualità con quest’ultimo.
Inoltre, in Italia ci risulta che siano già stati presentati progetti
di eolico offshore tradizionale da oltre 20 operatori del settore per
una potenziale produzione di energia superiore ai 4.000MW, interessando
quelle poche aree nelle quali il sistema a fondazione fissa è
applicabile.
Per questo motivo crediamo che entrambi i sistemi possano
usufruire del multiplo di incentivazione di 1,60, in modo tale da poter
garantire ad entrambe le tecnologie uno sviluppo e la sostenibilità
economico finanziaria dei vari progetti.
Il comunicato stampa è pervenuto da Aper, Associazione nazionale
produttori energia da fonti rinnovabili.

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