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Obiettivi
Gli obiettivi del DRAG, desumibili dal Programma
di mandato dell’Assessorato all’Assetto del Territorio, possono
essere sintetizzati nei seguenti cinque punti:
-
la tutela e la
valorizzazione del paesaggio, attraverso il rinnovamento degli
strumenti di pianificazione vigenti secondo le disposizioni del Codice dei
beni culturali e del paesaggio; -
il miglioramento
della qualità dell’ambiente e della vita delle popolazioni, attraverso
il sostegno all’innovazione delle pratiche di pianificazione locale,
perché questa, riconosciuto l’esaurimento della spinta all’espansione
urbana, si orienti decisamente verso il recupero dei tessuti urbani
consolidati, la riqualificazione delle aree degradate e la bonifica delle
aree inquinate; -
la semplificazione
del processo di formazione e di verifica delle scelte locali di governo
del territorio, promuovendo e sostenendo la pianificazione
provinciale e di area vasta, perché questa costituisca quadro di
coordinamento ed occasione di servizio per la pianificazione locale,
definendo i limiti e le opportunità delle trasformazioni territoriali di
grande scala ed orientando la pianificazione locale alla valorizzazione
del territorio in un quadro di sviluppo sostenibile; -
una più efficiente
e sostenibile dotazione infrastrutturale, promuovendo rapporti
virtuosi tra pianificazione territoriale e pianificazione delle
infrastrutture, definendo i contenuti e i modi di uno sviluppo armonico
degli insediamenti e della loro dotazione di attrezzature ed
infrastrutture e ripristinando le regole fondamentali della buona
progettazione urbana ed infrastrutturale; -
la garanzia di una
sollecita attuazione delle scelte di governo territoriale,attraverso la più generale costruzione di rapporti sinergici fra il
sistema di governo del territorio e le iniziative di tutela ambientale e
di programmazione dello sviluppo.
Contenuti
In base alle disposizioni della legge
regionale 20/2001, il DRAG deve definire (art. 4, terzo comma):
-
"il quadro degli ambiti
territoriali rilevanti al fine della tutela e conservazione dei valori
ambientali e dell’identità sociale e culturale della regione" -
"gli indirizzi, i
criteri e gli orientamenti per la formazione, il dimensionamento e il
contenuto degli strumenti di pianificazione provinciale e comunale, nonché
i criteri per la formazione e la localizzazione dei Piani Urbanistici
Esecutivi (PUE)" - "lo schema dei servizi
infrastrutturali di interesse generale".
Il DRAG (art. 4, secondo comma) deve pertanto occuparsi di definire "le
linee generali dell’assetto del territorio regionale", attraverso
strumenti di pianificazione che:
-
essendo finalizzati alla
"tutela e conservazione dei valori ambientali e dell’identità sociale e
culturale della regione", assumono, nel caso della precedente lettera
a), i caratteri di vero e proprio Piano Territoriale, ai
sensi del D.Lgs. 42/2004, alle cui disposizioni occorre predisporre un
sollecito adeguamento; -
essendo finalizzati a
fornire "gli indirizzi, i criteri e gli orientamenti per la
formazione, il dimensionamento e il contenuto degli strumenti di pianificazione
provinciale e comunale", assumono, nel caso della precedente lettera
b), i caratteri di Linee Guida per la elaborazione ed il
perfezionamento amministrativo di questi strumenti; -
essendo finalizzati a
fornire uno "schema dei servizi infrastrutturali di interesse
generale", assumono, nel caso della precedente lettera c), i
caratteri di quadro territoriale di riferimento per le pianificazioni di
settore competenti alla definizione:
-
-
delle principali
infrastrutture della mobilità e dei trasporti; -
delle principali
infrastrutture predisposte per l’approvvigionamento idrico ed energetico; -
delle principali
infrastrutture predisposte per lo smaltimento e la depurazione delle
acque e della raccolta e smaltimento di rifiuti urbani e speciali; -
delle infrastrutture
di livello regionale predisposte per l’istruzione e la cura della salute; -
delle infrastrutture
di livello regionale predisposte per la distribuzione commerciale e il
tempo libero.
-
Strumenti
A seguito delle disposizioni dell’art. 38 della legge
regionale 22/2006, che ha integrato e modificato la 20/2001, il
processo di formazione del DRAG può essere articolato in funzione delle "materie
organiche" individuate alle precedenti lettere a), b) e c), definendo
programmi e tempi di formazione specifici e differenziati, anche se
organicamente connessi.
Conseguentemente, l’attività di elaborazione del DRAG si articola nelle
seguenti cinque "Aree tematiche", corrispondenti agli obiettivi formulati in
precedenza:
terzo comma dell’art. 4
b) del terzo comma dell’art. 4
lettera b) del terzo comma dell’art. 4
terzo comma dell’art. 4
5. l’integrazione della pianificazione settoriale e della
programmazione, di cui al secondo comma dell’art. 4.
tematiche descritte, la Giunta, con Delibera
690, del 30 maggio 2006, in seguito integrata dalla Delibera
1702, del 21 novembre 2006, dalla Delibera
357, del 27 marzo 2007 e dalla Determina
dirigenziale n.42/2007, del 29 ottobre 2007, ha costituito una Segreteria
Tecnica Operativa (STO), coordinata dal Dirigente del Settore Assetto
del Territorio, i cui membri sono specificamente dedicati alla cura delle
descritte aree tematiche, costitutive del DRAG.
1108, del 26 luglio 2005 ha promosso la costruzione del
Sistema Informativo Territoriale Regionale, dando attuazione al Progetto
SIT nell’ambito della Misura 6.3 del POR 2000/2006 e dell’Accordo
di Programma Quadro (APQ) in materia di e-government e Società
dell’Informazione, sottoscritto con il Ministero dell’Innovazione e delle Tecnologie
in data 28 luglio 2005.
Attraverso questo Accordo, in attuazione della Delibera
CIPE 17/2003, il Progetto SIT si connette con l’Azione SJ005
"Estensione dei servizi informativi integrati per la gestione del territorio"
del Programma
per lo sviluppo dei servizi a banda larga nelle Regioni del Mezzogiorno.
geografici di riferimento per i diversi assessorati regionali e per gli enti
locali, in grado di utilizzare la banda larga, costituita da:
- Database topografico a
scala 1:5000 - DTM
- Ortofoto
- Carta dell’uso del suolo
- Database a scala 1:10000 e
1:25000, derivato dal 5000 - Archivio dati sui flussi di
traffico.
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Percorso formativo
La procedura di formazione del DRAG è
disciplinata dall’art. 5 della legge
regionale 20/2001. Essa contempla la
convocazione, prima dell’adozione dello "Schema di Documento" da parte
della Giunta (comma terzo), di una Conferenza programmatica (primo
comma) e di una Conferenza di servizi (secondo comma).
A seguito delle proposte integrative (quinto comma), delle indicazioni
(sesto comma) e delle osservazioni (settimo comma) avanzate, rispettivamente,
dalle istituzioni locali, dagli enti pubblici e dalle organizzazioni culturali,
sindacali e professionali, la Giunta regionale approva il DRAG (ottavo comma).
Questa procedura verrà utilizzata per l’approvazione delle diverse parti
costituenti il DRAG, riconducibili alle "materie organiche"
individuate alle lettere a), b) e c) del terzo comma dell’art. 4 della legge
urbanistica regionale, corrispondenti alle aree tematiche descritte, con
l’obiettivo di concludere tutti i relativi programmi di lavoro entro il mandato
amministrativo in corso.