I punti vendita carburante sembrerebbe si aggiungano ai siti
contaminati di interesse nazionale. Lo scorso settembre è stato
istituito un gruppo di lavoro composto da ISPRA, Agenzie Regionali e
Provinciali e Istituto Superiore di Sanità (ISS) per un’elaborazione
della cosiddetta “APPENDICE V” al manuale per i criteri metodologici,
che riguarda l’analisi di rischio applicata ai punti vendita di
carburante, aree di piccole dimensioni rispetto ad altre tipologie di
siti (superfici inferiori a 50×50 metri) che richiedono quindi criteri
ad hoc.
contaminati di interesse nazionale. Lo scorso settembre è stato
istituito un gruppo di lavoro composto da ISPRA, Agenzie Regionali e
Provinciali e Istituto Superiore di Sanità (ISS) per un’elaborazione
della cosiddetta “APPENDICE V” al manuale per i criteri metodologici,
che riguarda l’analisi di rischio applicata ai punti vendita di
carburante, aree di piccole dimensioni rispetto ad altre tipologie di
siti (superfici inferiori a 50×50 metri) che richiedono quindi criteri
ad hoc.
Una prima bozza del documento sarà già disponibile entro fine
mese. Il contaminante prevalente, come ovvio, è costituito dagli
idrocarburi ed è necessario quindi velocizzare gli interventi sia di
analisi che di eventuale bonifica.
Se ne è parlato nel corso di una giornata di studio tenutasi il 23
febbraio a Milano, a cui hanno partecipato esperti degli enti preposti
al controllo e al supporto normativo e tecnico scientifico (ISS e
ISPRA) ed esponenti della giurisprudenza dedicata al delicato tema
della bonifica dei siti contaminati.
mese. Il contaminante prevalente, come ovvio, è costituito dagli
idrocarburi ed è necessario quindi velocizzare gli interventi sia di
analisi che di eventuale bonifica.
Se ne è parlato nel corso di una giornata di studio tenutasi il 23
febbraio a Milano, a cui hanno partecipato esperti degli enti preposti
al controllo e al supporto normativo e tecnico scientifico (ISS e
ISPRA) ed esponenti della giurisprudenza dedicata al delicato tema
della bonifica dei siti contaminati.
“Per i punti vendita carburante – ha dichiarato Laura D’Aprile
dell’ISPRA – se il suolo superficiale è contaminato lo è anche il suolo
profondo, mentre non sempre è vero il contrario, non basta quindi
soffermarsi all’analisi del primo metro di suolo per scongiurare il
pericolo di contaminazione.”
dell’ISPRA – se il suolo superficiale è contaminato lo è anche il suolo
profondo, mentre non sempre è vero il contrario, non basta quindi
soffermarsi all’analisi del primo metro di suolo per scongiurare il
pericolo di contaminazione.”
“Il coinvolgimento nell’elaborazione dell’appendice V degli
stakeholders privati attraverso le associazioni di categoria, quali
Unione Petrolifera – ha concluso l’esperta – porterà ad una maggiore
condivisione delle scelte effettuate e speriamo possa limitare
contenziosi legali, oltre a rappresentare una prima esperienza di
collaborazione tra pubblico e privato, eventualmente replicabile per
l’elaborazione di altri documenti tecnici”.
stakeholders privati attraverso le associazioni di categoria, quali
Unione Petrolifera – ha concluso l’esperta – porterà ad una maggiore
condivisione delle scelte effettuate e speriamo possa limitare
contenziosi legali, oltre a rappresentare una prima esperienza di
collaborazione tra pubblico e privato, eventualmente replicabile per
l’elaborazione di altri documenti tecnici”.
Foto: Paolo Orlandi
La notizia è su http://www.ideambienteweb.apat.it