Ma il punto di partenza rimane sempre che non ci sia nessun decreto legge sul piano-casa. E quindi Errani ribadisce che “il decreto legge è uno strumento assolutamente inidoneo e sbagliato per gestire questa partita. E posso dimostrarlo dal punto di vista dell’effettività concreta delle scelte”. Se le scelte sono veramente condivise: “allora non ci sarebbe bisogno del decreto legge.
E questo il Governo lo sa bene”.
Entrando nel merito Errani indica alcuni obiettivi: “ci sono cose che possono essere utili e che peraltro in alcune legislazioni regionali già esistono: demolizioni e ricostruzioni, premi di cubatura, ma, ripeto, con avvio di biotecnologie, bio-edilizia, recupero energetico. Un salto nell’innovazione e nella qualità urbana dentro un impianto di programmazione che offra garanzie e non che consenta a ciascuno di fare quel che gli pare”.
E quindi ribadisce: “Le Regioni, tutte, sono disponibili a rilanciare l’edilizia.
Entrando nel merito Errani indica alcuni obiettivi: “ci sono cose che possono essere utili e che peraltro in alcune legislazioni regionali già esistono: demolizioni e ricostruzioni, premi di cubatura, ma, ripeto, con avvio di biotecnologie, bio-edilizia, recupero energetico. Un salto nell’innovazione e nella qualità urbana dentro un impianto di programmazione che offra garanzie e non che consenta a ciascuno di fare quel che gli pare”.
E quindi ribadisce: “Le Regioni, tutte, sono disponibili a rilanciare l’edilizia.
Ma lavorando su innovazione, risparmio energetico, qualità, nel rispetto assoluto della programmazione urbanistica e del territorio. Senza condoni o stracciando regole e leggi. Tutti gli orpelli della prima bozza del Governo non stanno in piedi e sono incostituzionali. Per noi sono inaccettabili. Noi stiamo lavorando seriamente, e con noi gli enti locali, nella convinzione che servono scelte condivise. Speriamo che tutti facciano altrettanto. Vedremo i risultati”.
Le Regioni sono pertanto a favore, promuovono il rilancio dell’edilizia e agiscono concretamente in tal senso nel confronto istituzionale. Nel combattere la crisi economica già sono di esempio degli atti concreti portati avanti dalle regioni insieme al governo:”noi abbiamo fatto lavoro sul federalismo fiscale per primi, noi abbiamo fatto l’accordo sugli ammortizzatori sociali, noi abbiamo aperto un terreno di confronto serio sull’edilizia.
Le Regioni sono pertanto a favore, promuovono il rilancio dell’edilizia e agiscono concretamente in tal senso nel confronto istituzionale. Nel combattere la crisi economica già sono di esempio degli atti concreti portati avanti dalle regioni insieme al governo:”noi abbiamo fatto lavoro sul federalismo fiscale per primi, noi abbiamo fatto l’accordo sugli ammortizzatori sociali, noi abbiamo aperto un terreno di confronto serio sull’edilizia.
E l’abbiamo fatto non con dei "no", ma sempre con disponibilità serie per evitare condoni preventivi. Abbiamo accettato la sfida del confronto, ma dentro le regole, nell’interesse del Paese e dei cittadini. Tanto più si va verso il federalismo fiscale, tanto più servono scelte condivise. Se si lavora per il federalismo fiscale, non si può essere federalisti al mattino e centralisti nel pomeriggio. Questo si che e un vero e proprio cortocircuito. Non si può assolutamente dire che le Regioni sono il "partito del no": è vero esattamente il contrario, lo dicono i fatti.
E il Governo ne è perfettamente consapevole”.
Infine alla domanda se basterà questo progetto per il rilancio dell’edilizia, Errani risponde: “Assolutamente no. Serve un vero piano per la casa con risorse aggiuntive che dia risposte a quelle centinaia di migliaia di famiglie, di persone e di giovani, che non possono ne comprarsi la casa ne pagarsi l’affitto. Occorre rilanciare con forza l’edilizia residenziale pubblica, innovativa, a canone sociale calmierato. Questa a una grandissima emergenza sociale del Paese e sarebbe un’altra grande e vera politica anti-ciclica”.
Infine alla domanda se basterà questo progetto per il rilancio dell’edilizia, Errani risponde: “Assolutamente no. Serve un vero piano per la casa con risorse aggiuntive che dia risposte a quelle centinaia di migliaia di famiglie, di persone e di giovani, che non possono ne comprarsi la casa ne pagarsi l’affitto. Occorre rilanciare con forza l’edilizia residenziale pubblica, innovativa, a canone sociale calmierato. Questa a una grandissima emergenza sociale del Paese e sarebbe un’altra grande e vera politica anti-ciclica”.