Sia i geometri che i progettisti iunior (laureati triennali in Architettura e Ingegneria civile) si dicono pronti a firmare i progetti e le Dia per tutti gli interventi di ampliamento previsti dal “piano casa”. Pronti sia come capacità, che ritengono ampiamente all’altezza di questi interventi. E sia come competenze dal punto di vista giuridico (salvo qualche limitata eccezione).
«La consistenza degli aumenti di cui si parla nell’intesa, con incremento massimo di 200 metri cubi – commenta Fausto Savoldi, presidente del Consiglio nazionale dei Geometri – è modesta, tutti rientrano nelle competenze dei geometri». Anche se l’intervento è in cemento armato? «Certo – risponde Savoldi – perché non è preclusa ai geometri l’attività con cemento armato, purché si tratti di una struttura semplice e standardizzata. Se poi ci sono difficoltà legate alla struttura chiediamo aiuto agli strutturisti».
Simile la posizione dei progettisti junior. «Gli ampliamenti del 20% – spiega Vincenzo Boccassini, vicepresidente del sindacato nazionale ingegneri e architetti juniores (attualmente presidente del CUP3, n.d.r.) – dovrebbero essere in generale tutti alla portata dei laureati triennali. Noi, in base al Dpr 328/2001, possiamo tranquillamente progettare casette e capannoni. Rispetto ai geometri? Bè, noi siamo comunque ingegneri e architetti, ad esempio non abbiamo limiti per quanto riguarda i calcoli sul cemento armato, né sulle dimensioni “modeste”».
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