Data la situazione allarmante della sicurezza degli edifici scolastici italiani, aggravata da incidenti dovuti al cedimento di elementi non strutturali dell’edificio, è stata attivata un’iniziativa ricognitiva e valutativa della situazione di rischio, concretizzatasi con la citata Intesa del 28.1.2009, riportata in Appendice delle Linee Guida in oggetto, mediante la quale è stata disposta l’istituzione, entro il 20.2.2009, di gruppi di lavoro regionali, con il compito di formare squadre tecniche, composte da due tecnici, incaricate di effettuare sopralluoghi per l’individuazione di situazioni di rischio connesse alla vulnerabilità di impianti ed elementi di carattere non strutturale, coadiuvate in tale operazione dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell’istituzione scolastica interessata.
Di ogni sopralluogo sarà redatto apposito verbale, secondo lo schema allegato al provvedimento, con l’indicazione delle criticità riscontrate e delle misure necessarie per rimuoverle, nonché una prima stima dei costi. Il Ministero dell’Istruzione, sulla base dei dati contenuti nell’«Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica», ha reso disponibile una prima lista dei sopralluoghi prioritari, tenendo conto dei parametri di vetustà, zona sismica, tipologia edilizia, stato di manutenzione, completezza delle certificazioni rilevanti e presenza di elementi non strutturali potenzialmente pericolosi.
L’Intesa prevede inoltre che l’attività di ricognizione e verifica sia conclusa entro il 10.7.2009.
Le Linee Guida del C.S.LL.P.
Le Linee Guida definiscono dunque i criteri e le impostazioni generali per l’effettuazione delle visite ispettive e per la compilazione delle schede di rilievo della vulnerabilità di elementi non strutturali negli edifici scolastici, fermo restando che la stessa compilazione della scheda è affidata alla capacità e competenza della squadra tecnica, e non è un mero atto automatico. In esse sono inclusi suggerimenti relativi a possibili situazioni di rischio generalmente presenti negli edifici scolastici, oltre che indicazioni circa le informazioni ricavabili dall’Anagrafe dell’edilizia scolastica e da altre fonti, i criteri adottati per stabilire le priorità dei sopralluoghi, acquisizioni di informazioni e segnalazioni da parte dei dirigenti scolastici, modalità di carattere generale di esecuzione delle ispezioni da parte delle squadre, aspetti generali e di dettaglio per la compilazione delle scheda, indicazioni circa la stima dei costi degli eventuali interventi.
La scheda di compilazione formalizzata con l’Intesa del 28.1.2009 è frutto della sperimentazione di quella predisposta per la creazione di una sezione integrativa dell’«Anagrafe dell’edilizia scolastica», utilizzata nell’ambito dei sopralluoghi di agibilità degli edifici colpiti dal sisma in Emilia Romagna del 2008. La documentazione fotografica prodotta in detti sopralluoghi è inserita nelle Linee Guida a titolo esemplificativo delle situazioni di rischio tipiche.
Metodo delle unità tecnologiche
Tralasciando gli aspetti prettamente procedurali della visita di sopralluogo, è importante sottolineare l’introduzione del metodo delle unita tecnologiche, un metodo di organizzazione delle informazioni sulle unità tecnologiche tipicamente presenti in un edificio, finalizzato all’omogeneizzazione del linguaggio delle squadre tecniche e la conseguente agevolazione di tutta la procedura di accertamento.
Tale metodo è basato sulla scomposizione dell’organismo edilizio in categorie omogenee, a loro volta scindibili in sottocategorie, considerando l’edificio come un sistema di elementi strutturati che rispondono nel loro insieme, e ciascuno per la sua parte, a una funzione assegnatagli. La norma guida per una scomposizione di un sistema edilizio in più livelli con regole omogenee è la Norma UNI 8290 «Edilizia residenziale. Sistema tecnologico.».
Tale metodo costituisce un valido strumento per la descrizione dell’intero sistema edificio, che potrebbe essere adottato, a parere di chi scrive, in generale nell’attività edilizia.