È attivo, a cura del Dipartimento Installazioni di Produzione e Insediamenti Antropici, il sito del Progetto P7 che mira a definire un modello per la valutazione e gestione integrata di rischio in aree industriali complesse, partendo dal caso studio del polo industriale di Brindisi.La comunità scientifica è continuamente sollecitata dalle autorità compenti, dai cittadini e dalle aziende a fornire risposte in merito alla compatibilità con la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini in relazione alla presenza di grandi poli industriali, peraltro necessari all’economia del paese.
Il progetto finanziato dal ministero della sanità insieme con l’ISPESL mira a definire un modello per la valutazione integrata di rischio in aree industriali molto complesse.
Obiettivo principale del progetto è quello di sviluppare strumenti per la valutazione delle risposte di tipo individuale e collettivo a fronte di perdite accidentali o incidentali dall’esercizio di impianti industriali.
I dati di partenza del modello saranno rappresentati dai dati sulla popolazione e dai dati degli stabilimenti industriali e strutture assimilabili presenti sull’area. I dati sugli stabilimenti da dare in ingresso al modello derivano dai dati tecnici degli impianti ed apparecchi critici, dai parametri di regolare esercizio e dagli scenari accidentali/incidentali ricostruiti attraverso l’analisi delle deviazioni, basata sulle esperienze operative. Verranno considerate sorgenti al di fuori degli stabilimenti produttivi, ma connesse alle attività quali ad esempio i trasporti .
Il modello fornirà una misura del danno in termini di potenziale numero di persone "esposte", caratteristiche di esposizione e di distribuzione della probabilità di esposizione. Il danno verrà espresso sia in termini di classiche mappe di rischio riferite territorialmente, sia di curve di distribuzione probabilistica riferite agli individui, in funzione delle abitudini di vita, sia delle comunità, in funzione del profilo di composizione sociale.
Obiettivi secondari
Sviluppare strumenti per la valutazione delle risposte alle perdite di sostanze contaminanti avvenute in passato da impianti industriali. Allo scopo di valutare contenuto delle sostanze mutagene (frasi di rischio R40 e R46) eventualmente presenti e quantificare eventuali rischi è prevista l’individuazione e la validazione di specifici bioindicatori da utilizzare nel monitoraggio biologico della popolazione generale e di soggetti esposti.
Verranno elaborati protocolli di monitoraggio della diffusione degli inquinanti nelle aree contaminate al fine di valutare i rischi per gli individui e la comunità derivanti dai livelli di concentrazione residui di inquinanti nel suolo, nel sottosuolo, nelle acque sotterranee e superficiali e dalla presenza di rifiuti stoccati, trattati o altro.